Ucraina: realtà e finzione delle informazioni

0,,17593688_403,00In guerra si sa che la verità è la prima vittima. Questo a quanto pare è ancora valido per l’ attuale conflitto in Ucraina: ogni lato proclama la propria intenzione di evitare la guerra, ma clamori della battaglia ed ognuno si affanna per controllare l’interpretazione degli eventi. Anche gli osservatori esperti stanno trovando difficoltà a separare la realtà dalle voci.
Negli ultimi giorni e settimane ci sono state notizie contraddittorie circa le attività dei soldati russi e degli agenti dei servizi segreti in Ucraina orientale. Pochi giorni fa, il governo ucraino ha mostrato come l‘Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa abbia fatto vedere delle fotografie per dimostrare che alcuni dei combattenti armati, nella regione, in realtà appartengono al servizi di intelligence militare russa Le foto mostrava un uomo con una lunga barba che sarebbe apparso su altre immagini risalenti al 2008, in Georgia nel 2008, come un combattente sottocopertura russo. Il governo ucraino ha inviato le immagini ai media tramite Twitter ed altri canali.
Jen Psaki, un portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha definito le foto “un ulteriore indizio del legame tra la Russia e le milizie armate in Ucraina orientale.” Le immagini supportano la versione ripetuta da Washington e Kiev delle ultime settimane, ossia che alcuni dei combattenti in campo sono delle unità militari russe e che Putin sta continuando la partita che ha giocato in Crimea. Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, nel frattempo, ha negato le accuse ripetutamente, sostenendo che la Russia non ha inviato truppe in Ucraina. 310x0_1398617939294_rainews_20140427184439248
Un giornalista della rivista Time ha poi scovato il combattente con la barba, Alexander Mozhaev, nella città ucraina orientale di Slovyansk. Mozhaev non è un agente russo e non è mai stato in Georgia.
Quando le fonti, hanno dalla loro parte i governi, gli analisti, o testimoni oculari, sono inesatte, è fondamentale che la stampa intraprenda una ricerca critica, anche se questo è estremamente difficile in un conflitto armato. “La grande sfida per i media e per i suoi utenti è quello di portare la luce nella nebbia della propaganda” dice Hanno Gunder del giornale OST, che fornisce un’informazione indipendente sull’Europa orientale. Per la popolazione della Russia, tuttavia, questo ora è praticamente impossibile.
Molte emittenti prendono deliberatamente parti anche nella scelta delle parole. Mentre i media occidentali e ucraini solitamente parlano di “governo ad interim” di Kiev, Russia Today parla di un “governo fantoccio”. Tali sfumature guidano le opinioni pubbliche, così come la scelta dei soggetti e degli esperti citati. “L’accoglienza verso diverse fonti è centrale “, dice Gundert. Egli sostiene che il panorama dell’Ucraina sia più variegato rispetto alla Russia.
imagesMa la popolazione di lingua russa in Ucraina ottiene generalmente le informazioni dai media russi. E questo è, tranne che per pochissime eccezioni, in linea con ciò che vuole il Cremlino. “Nella televisione russa non c’è spazio per un giornalismo non di parte e libero“, dice Tatiana Felgengauer, vice redattore capo presso la Echo dell’emittente di Mosca, definita come l’ultimo baluardo di una stampa libera in Russia. Lei sostiene che il Cremlino stia cercando di stabilire una visione unilaterale attraverso la stazione televisiva di stato: “I fascisti sono a Kiev, ed i nostri amici sono in Ucraina orientale.”
La strategia di Mosca ha evidentemente avuto successo in Russia, Crimea, e parti dell’Ucraina orientale. Per questo motivo, Gundert è sorpreso da quanto sostegno goda Putin in Russia: “E’ importante chiarire quanto sia difficile, in Russia, uscire dalla bolla dei media.

Anthea Favoriti

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