Vengo anch’io?

de-magistris-movimento-arancioneNon c’è nulla da fare, ma in Italia la cattiva abitudine del “salto della quaglia”, meglio detto salto sul carro del vincitore, sembra non risparmiare nessuno degli addetti a quei lavori che qualcuno si ostina a chiamare politici.
Oggi tocca a Luigi De Magistris, il sindaco di Napoli, di quel partito arancione scioltosi come neve al sole a furia di buche stradali, crolli di alberi, sporcizia delle strade, bilancio contestato dalla Corte dei Conti e una distanza sempre maggiore, se non ormai siderale, con quella parte della cittadinanza attiva che gli aveva dato fiducia appena tre anni fa.
“Potrei entrare nel PD e rappresentare la sinistra”…queste alcune delle parole rilasciate ad una intervista fiume al Mattino nella quale non vengono affrontati, se non con il solito “è tutto sotto controllo”…ma niente in ordine, problemi quali Bagnoli futura, altro carrozzone politico voluto dal PD, costato una barca di soldi pubblici e totalmente inutile sia nella riqualificazione dell’area che della sua bonifica.
Non ricorda, evidentemente, il sindaco che la sua elezione è avvenuta su un programma politico che contestava alla base gli anni delle “mani sulla città” del governatore Bassolino e della sua “aficionada” Rosa Russo Iervolino, che il dissesto in bilancio è il frutto di anni di malgoverno, di un aumento esponenziale di veri e propri contenitori clientelari, di partecipate senza senso e senza scopo, di una gestione della questione rifiuti lasciata completamente nelle mani della camorra e di imprenditori senza scrupoli, che l’esperienza del governo cittadino e regionale del PD ha lasciato una ferita profonda che ancora non si riesce a marginare.
Inoltre cosa sia cambiato nel Partito Democratico campano quando ancora nelle sue liste europee compaiono nomi come quello di Andrea Cozzolino, delfino di Bassolino, tra i protagonisti di quello scandalo primarie di qualche anno fa, annullate per questo, in cui furono trovati ai seggi decine di extracomunitari pagati per votare questo o quel candidato. Accuse di brogli che si sono ripetute, peraltro,  anche nelle ultime consultazioni del partito per stabilire il nuovo segretario regionale.
Quella di De Magistris appare, più che un’operazione politica, il disperato tentativo di rimanere in piedi, nella certezza che le prossime elezioni, tra due anni, ne cancelleranno anche il ricordo…ed allora butta il suo “vengo anch’io?”…nella speranza che dal PD non rispondano…”No, tu NO !”

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