Il doppio volto di Walt Disney: quando messaggi subliminali occulti entrano nelle fiabe

Il doppio volto di Walt Disney 1.1Parleremo, in questo articolo, di un argomento che molti nostri lettori ed amici di redazione ci hanno chiesto di trattare, in quanto molto particolare e dalle sfaccettature dal sapore a volte terribilmente sinistro: i messaggi subliminali ed occulti di varia natura presenti nelle opere di Walt Disney.
Prima di cominciare ad esaminare la questione, ci teniamo a precisare che il nostro atteggiamento nello stilare questo post è di assoluta neutralità, considerandoci sia fans del genio e della maestria della “Disney”, sia amanti della verità e del mistero e della correttezza dell’informazione; per questo abbiamo deciso di raccogliere tutte le prove che secondo noi hanno un fondamento di concretezza, tralasciando quelle speculazioni che girano per la rete che sono evidentemente faziose e senza fondamento alcuno.
Inoltre vi informiamo che il contenuto della nostra indagine non è piacevole al 100%, dovendo usare immagini e termini “forti” legati soprattutto alla sfera sessuale; quindi se ritieni di poter esserne offeso, ti invitiamo a non proseguire oltre nella lettura.
Tutto parte da un fatto incontrovertibile e comprovato; forse non tutti sanno che nel 2004 la “Disney” ha pagato ben 70 milioni di dollari per far concludere un processo che li vedeva accusati di satanismo, distribuzione di immagini pornografiche ed istigazione alla cocaina, perpetrati principalmente attraverso messaggi subliminali nascosti nel film di animazione.
La parola “subliminale” deriva dalle parole latine sub = sotto e limen = soglia e sta ad indicare uno stimolo che penetra nella mente umana al di sotto della soglia di apprendimento o della consapevolezza; si riceve, in pratica, un messaggio in maniera non evidente, del tutto inconsapevole.
I messaggi subliminali di tipo sessuale sono molto diffusi nel campo pubblicitario ed il loro scopo è quello di attirare l’attenzione dei consumatori.
Per quello che riguarda i cartoni animati, inserire elementi fallici o vulvici spingerebbe, secondo la tesi freudiana a spingere maschietti e femminucce a “simpatizzare” per quel dato cartone, ovviamente, sempre a livello inconscio.
Strano a dirsi, ma si è scoperto che le simbologie falliche attraggono gli uomini, mentre le donne vengono attratte da simboli che richiamano la sessualità femminile.
Il doppio volto di Walt Disney 1.2E veniamo al punto. Walter Elias Disney, meglio noto come Walt Disney, nacque nel 1901, a Chicago; è stato uno dei personaggi più brillanti ed influenti del secolo scorso e a lui dobbiamo la creazione di Disneyland, il più famoso parco a tema.
Non solo, fu il primo ad accostare nel cinema la musica alle immagini, fu produttore, regista, sceneggiatore, doppiatore e showman a tutto tondo. Ma, nell’immaginario collettivo, Walt Disney è colui il quale ci ha lasciato in eredità personaggi immortali, il più famoso tra i quali è Topolino, che qualcuno indica come suo alter-ego, e fiabe senza tempo; non esiste bambino al mondo che, almeno una volta nella vita, non sia rimasto incantato da una delle tante storie dei suoi tanti film d’animazione. Una persona encomiabile, penserete voi; bhè, considerate molte testimonianze attendibili, si potrebbe dire “tutt’altro”.
Ad approfondire le conoscenze su Walt Disney, parrebbe che costui sia stato un vero e proprio genio del male. A smascherare la vera natura del più grande produttore del secolo scorso, ci ha pensato la biografia non autorizzata di Marc Eliot nel libro “Walt Disney: il principe oscuro di Hollywood”, che il New York Times si apprestò a studiare a fondo, verificandone la veridicità dei contenuti; da quelle pagine si scoprì la personalità di un uomo alcolizzato, nevrotico, depresso, impotente.
E razzista, ma questo non sembrava certo un segreto; sapevano tutti che nell’entourage della Disney, per volere del capo, non potevano entrare neri ed ebrei; e non era neppure un segreto che fosse una spia in forza all’FBI di presunti sovversivi e filo-comunisti.
Nel 1941, quando alcuni animatori Disney scioperarono, secondo diritto, Walter acquistò un’intera pagina di Variety sulla quale accusava i leader sindacali di rivolta comunista. Sembra oramai accertato che fosse anche un massone ed un satanista e che abbia lasciato delle prove nelle sue creazioni. A questo proposito, potete visionare il breve video seguente.
Nel filmato vengono evidenziati gli elementi che comproverebbero l’appartenenza di Walt Disney alla massoneria (la squadra ed il compasso) e al satanismo (il numero 666 della Bestia e le corna, tratti da “Cenerentola” – 1950, “Biancaneve e i sette nani” – 1937, “La Bella e la Bestia” – 1991, “Fantasia” – 1940).

Il Video

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